Venerdì scorso approfittando della bella giornata e di un cielo limpido ed azzurro ho fatto una passeggiata tra le viti. Sebbene sia l’estate il periodo in cui la vigna raggiunge il massimo del suo splendore, grazie all’abbondante verde del fogliame ed alla copiosità dei frutti che penzolano sotto le foglie, anche in inverno devo dire che non perde il suo fascino. Specialmente in giornate limpide e luminose come è stato venerdì scoro, fare una passeggiata tra le viti immerse nel silenzioso riposo invernale offre davvero immagini suggestive.
Il primo impatto è quello di un immensa distesa addormentata fatta di rami spogli che come una ragnatela formano lunghe pareti parallele, attraverso le quali lo sguardo si perde in un incantevole gioco di “vedo, non vedo”.
In seconda battuta spicca il piacevole e naturale contrasto tra i colori, il verde del terreno, il marrone delle viti e l’azzurro del cielo che macchia anche il colore delle colline all’orizzonte. Poi ci si imbatte nel particolari.
Una foglia ormai secca, che resiste tra i rami perché intrappolata.
Quello che rimane di una pigna “agreste” ormai ridotta in polvere.
Un artistico cirro che ormai ha perso la sua elasticità e non ha più nulla a cui aggrapparsi.
E poi le tenere gemme che fanno capolino, quasi a saggiare se l’inverno sia veramente finito o se sia solo un piccolo accenno di primavera.
Troppa suggestione? Forse sì, ma lo spettacolo è davvero piacevole e giocando ancora con la fantasia fisso lo sguardo sulla cantina al limite delle viti ed immagino come mi apparirà una volta finita.
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